Emozioni di viaggio a Varsavia

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Non posso che parlare bene delle emozioni di viaggio a Varsavia. Una città pulita, sicura, e bella!
 
Massima efficienza dei mezzi pubblici, conoscenza dell’inglese impeccabile, estrema cortesia verso il turista, wi-fi free quasi ovunque (anche se spesso bisogna iscriversi a qualcosa che però non sembra portare problemi al mio cell), ingressi per musei economici, cibo buono,anch’esso ad un prezzo nulla esigente. 
 
Di certo per girare una città così grande c’è bisogno di una buona guida turistica. Io, come in tutti i miei viaggi, prediligo la Lonely Planet, anche se non bisogna mai prendere per oro colato le cose che leggerete. La app che mi ha consigliato lo staff di Bella Varsavia e che dovete assolutamente scaricare è “Jakdojade”…semplicissima da utilizzare. E’ utilissima per gli spostamenti con i mezzi pubblici.
 
 
Proverò in qualche modo a raccontarvi la mia vacanza nella capitale polacca. Scegli la valigia per il tuo viaggio
 
 
Mercoledì 26 Novembre – Partenza ore 5.30 da Benevento alla volta di Roma Ciampino. Li ci aspetta il volo Ryanair che ci porterà al Modlin Airport di Varsavia. Il volo è tranquillo ma le nuvole non ci abbandonano per tutto il viaggio. Scendiamo dall’aereo con la consapevolezza di trovare un freddo esagerato, ma così non è. Il freddo c’è ma è tranquillamente sopportabile.

 
 
Dall’aereoporto per arrivare al centro città vi sono varie opzioni: la più economica e complicata (bus fino alla stazione di Modlin, treno fino alla stazione centrale di Varsavia, mezzi pubblici fino al nostro alloggio… la migliore qualità prezzo (Modlin Bus); la più comoda (taxi prenotato direttamente dall’Italia che ti porta sotto l’alloggio per la modica cifra di 35€). Noi abbiamo optato per il taxi. 
 
Essendo in quattro ed avendo già affrontato tre ore di macchina preferiamo andare comodi. 
 
Arrivo all’appartamento in pieno quartiere finanziario. Da subito sembra un posto tranquillo e così in effetti è. Negozi ovunque, vicinissimi alla stazione centrale e quindi al capolinea di molte linee di bus e tram….ma soprattutto vicinissimi al Złote Tarasy.
 
Qualcuno potrebbe storcere la bocca perché questo non è un museo, ma è un semplice centro commerciale. Potreste dire che non c’è niente di più triste di un turista che gira centri commerciali, invece di vedere le bellezze che offre la città!!! Ed invece non è cosi!!! Lo Zloty Tarasy è assolutamente da vedere e visitare!!! Non ho mai visto un centro commerciale così bello… e con le decorazioni di Natale è qualcosa di incredibile!!! 
emozioni di viaggio a Varsavia
 

Tornando all’appartamento, anche qui avrei solo cose positive da scrivere che però evito di elencare. Vi basta sapere che per cinque notti, per un appartamento per quattro persone abbiamo pagato solo 200€!!! Quindi 50 miseri € a testa!!!

Tanti tour offerti su Civitatis per Varsavia, Cracovia, Danzica, Katowice, Poznan, Breslavia.
 
A Varsavia di fine novembre alle quattro di pomeriggio è praticamente notte!!! Abbiamo approfittato del pomeriggio per fare una passeggiata a piedi fino al centro storico. E subito abbiamo cominciato ad apprezzare il profondo senso civico polacco. La città è davvero molto pulita ed ordinata ed in continua espansione. 
C’è da dire che non sono mai stato oltre la Vistola (il fiume che divide Varsavia) nel quartiere di Praga. Per mancanza di tempo non abbiamo fatto un giro mattutino del quartiere, ma consiglio soprattutto ai turisti di evitare quella zona di notte (ho sentito parecchi pareri negativi su quella zona sia da italiani che dagli stessi polacchi). Tornando alla passeggiata, solo percorrere Krakowskie (la strada principale che porta al centro storico) ti riempie la giornata. Qui è davvero Natale, e siamo solo al 26 novembre (non voglio immaginare a Dicembre inoltrato!!!!). Peccato per la piazza della città Vecchia, dove erano in pieno allestimento, e non abbiamo potuto vedere da vicino la statua della sirena (simbolo di Varsavia) e dove, per ora, l’illuminazione era davvero scarsa. 
 
Giovedì 27 Novembre Per alcuni problemi la giornata si è ridotta alla sola visita del Museo della Prigione di Pawiac. Una prigione usata dai tedeschi, il cui scopo era quello di torturare i prigionieri politici polacchi. Purtroppo la stessa prigione fu fatta saltare in aria dai tedeschi. Rimane ancora intatto un pezzo del cancello. All’esterno c’è un albero contornato da targhe con i nomi di ebrei meritevoli di essere ricordati. L’ingresso al museo, tra l’altro gratuito, vi porta in un sotterraneo ed in un corridoio dove potrete visitare le celle di un tempo. La visita mette un pò d’angoscia…trovarsi ad immaginare cosa dovevano subire i prigionieri mette molta tristezza. Il tour è breve ma intenso. 
Dopo il museo ci siamo concessi il primo pranzo polacco. Pierogi, salsicce e zuppa…tutto buono!!! Volendo innaffiare il tutto con una bella Tyskye (una marca di birra polacca), ho sfogliato il menù alla sua ricerca e con estrema felicità una foto raffigurante un bicchiere di birra bionda mi appare davanti agli occhi. 
Ordino soddisfatto una bella 0,5lt non curante però di alcuni particolari della foto….colore della birra che dava sul rosso e dei disegni di piccole croci che nuotavano nella birra. Passano pochi istanti ed una sorridente cameriera (la maggior parte delle cameriere sono sorridenti ma un pò distaccate…non per niente sono polacche! arriva con un bicchiere di birra di colore rosso acceso. Subito noto le piccole croci galleggianti O_o ….prendo il bicchiere e mi ritrovo tra le mani una birra bollente!!! Come me, anche i miei amici hanno provato a berla, ma il giudizio è stato unanime…imbevibile!!! A parte il bollente, immersi nella birra c’erano fette d’arancia e credo cannella, mentre le croci si sono rivelate chiodi di garofano!!! Col passare dei giorni ho visto molti polacchi berla…però “solo” polacchi 🙂 
 
Venerdì 28 Novembre – Sveglia presto perché abbiamo parecchio da visitare e da camminare…bisogna recuperare il tempo perduto!!! Il clima “mite” che ci ha accolto al nostro arrivo nella capitale ormai è un ricordo…il freddo c’è, e per noi italiani è davvero dura passeggiare con -7°…ma non ci lasciamo scoraggiare e ci incamminiamo alla volta di Parc Lazienki.
Quindi si va verso il sud della città e si attraversa via Marszalkowska, la via dove più si nota l’architettura del socialismo post-bellico (a dirla breve i tristi palazzoni comunisti). 
Lungo la strada abbiamo trovato delle raffigurazioni di eroi operai polacchi e forse gustato il miglior caffè all’italiana di Varsavia, a detta delle numerose recensioni attaccate ai muri di questa caffetteria. Sarà anche il migliore, ma per un campano il caffè buono si fa solo da noi ;-). 
 
Prima di arrivare al parco visitiamo il Mausoleo della Lotta e del Martirio. L’edificio fu utilizzato dalla Gestapo per interrogare, torturare ed assassinare i prigionieri polacchi. Troverete gli strumenti di tortura originali usati al tempo. Alla vista delle fruste, sembra quasi impossibile credere che furono utilizzate!!! La visita è molto toccante. Lungo il corridoio troverete quattro video che vi racconteranno tutta la storia…iniziate da quello di sinistra!
emozioni di viaggio a Varsavia
Arriviamo dopo una lunga passeggiata al parco….nonostante fosse novembre il posto è bellissimo!!! Grandissimo e curato ti viene proprio voglia di farci una corsetta!!! Ad attenderci tanti piccioni, corvi….ma anche anatre, gabbianelle, scoiattoli e perfino pavoni!!! Non oso immaginare la fine di questi animali liberi in qualche parco pubblico italiano!!! Vi consiglio vivamente di portarvi dietro noci o magari ghiande….avrete tutti gli scoiattoli attorno a voi. Attraversiamo la strada centrale che taglia tutto il parco diretti al Palazzo Belvedere…antica residenza del re che si affaccia sul lago. Lago in parte ghiacciato che funge comunque da passeggio per qualche impavida anatra :). Per tutto novembre gli ingressi a Parc Lazienky, Palazzo Wilanow e Castello Reale sono gratuiti quindi è impossibile non approfittarne. In sostanza il Palazzo Belvedere si apprezza molto più dall’esterno che dall’interno. Non perchè non sia bello, ma perchè a parte il numero limitatissimo di stanze, non c’è niente di diverso da tutti i palazzi reali sparsi per l’Europa. Ma vi assicuro che dall’esterno, soprattutto dal retro, fa il suo bel figurone! Visitiamo di sfuggita anche l’Anfiteatro sull’isola, molto suggestivo, per poi dedicarci al nostro passatempo preferito…dar da mangiare agli scoiattoli. Questo ci porta ad essere letteralmente accerchiati dagli stessi scoiattoli accompagnati da corvi e molti piccioni! Alcuni di noi cominciano a sentirsi delle Moira Orfei in erba 🙂
Anche il nostro stomaco si fa sentire, quindi decidiamo di tornare sulla strada verso il centro e di fermarci in una delle pochissime latterie ancora presenti a Varsavia. Solo in casa di un polacco puoi mangiare più polacco di una latteria polacca…mica ve l’ho detto che era polacco???? 🙂 Era così polacco che l’inglese di colpo era scomparso sui menù (che non c’erano perché la lista dei piatti era scritta sui muri). Però la cortesia polacca ci veniva, come spesso accadeva, in soccorso, e siamo riusciti ad ordinare senza troppi problemi. Con meno di 4 euro a persona abbiamo mangiato bene ed abbondante e bevuto un’aranciata da un sapore un pò strano :). Da lì abbiamo attraversato Al. Ujazdowskie (la strada delle ambasciate) e Nowy Swiat (insieme a Krakowskie sono le vie più belle della città) in direzione dell’attesissimo Museo di Chopin!!! Quando vi ho detto di non prendere per oro colato tutto quello che leggete su una guida turistica…beh, questo è un esempio. Osannato come “un museo multimediale con apparecchiature hi-tech”, “i visitatori sono incoraggiati a prendersi tutto il tempo necessario per esplorare i 4 piani di mostre” o “ad isolarsi nelle cabine del piano interrato per ascoltare i capolavori finchè se ne ha voglia”….ripeto il mio beh, più della metà delle apparecchiature “hi-tech” non funzionava, tra i 4 piani di mostre sembra non esserci nè capo nè coda, non c’era niente di autentico a parte UN SOLO PIANOFORTE, tutti gli spartiti erano fotocopie della cartolibreria all’angolo per giunta fatte male, ed infine nel famoso piano interrato anche solo trovare qualcosa che funzionasse era un’impresa. Una mia compagna di viaggio voleva assolutamente farci ascoltare un’opera del Notturno di Chopin….a sua detta bastavano le prime note per farla rattristire. Inutile dire che cercare quel pezzo era come cercare un ago in un pagliaio, ma sapere che la grandezza di Chopin sia rappresentata da questo museo….questo si che è triste 🙁
Abbandoniamo il povero Chopin e ci buttiamo per l’ennesima volta in una pasticceria (trovo i dolci in Polonia molto buoni) e questo ci tira su di morale. Morale che ricrolla quando all’arrivo al Castello Reale una guardia ci avvisa che l’orario di visita finisce alle 16.00 (la mia guida diceva 18.00). Stanchi e provati dalle lunghe passeggiate raggiungiamo il nostro alloggio. Approfittiamo del venerdì sera per una capatina ad ul. Mazowiecka, una piccola stradina laterale su Swietokrzyska. Ci sono locali, tra i più famosi della capitale, uno addosso all’altro!! Decidiamo per un semplice pub dall’aria allegra. Ora apro una piccola parentesi per tutti i maschietti che leggeranno quest’articolo…preparate i vostri occhi perché Varsavia è piena di ragazze stupende. Si somigliano un pò tutte, quindi sono tutte stupende 🙂  Alcune sembrano angeli in terra!!! Ho aperto questa parentesi perché in questo pub ho visto la più bella cameriera che mi sia capitato di vedere….e poi per informarvi sulle “bellezze” della città 🙂 Birra, vodka ed a nanna!!!
 

Sabato 29 Novembre – Le temperature sono stabili…cioè, sono stabilmente fredde e bloccate sui -7. I piedi, polpacci e gambe cominciano a risentire delle lunghe maratone. L’unica soluzione è approfittare degli efficientissimi ed economici mezzi di trasporto pubblico della città. Con 15 zloty (3,70€) giriamo per 24 ore su tutti i tram,bus e metro!!! Prima tappa è il Palazzo Wilanow, residenza estiva del re. Una specie di Versailles per intenderci. Il tour nel palazzo è lungo e ricco di cose da vedere. Mi aiuto con un’audioguida, se ricordo bene pagata non più di 3€. Anche questo palazzo, com’è di norma, ha poche differenze dagli altri castelli o palazzi reali europei. Ciò che però lo contraddistingue è la presenza costante di una moltitudine di vecchiette-custode che ti svolazzano attorno come avvoltoi, che rispondono stizzite a qualsiasi tua domanda e che sono perennemente incazzate!!! Ci concediamo anche un giro nei grandi giardini sul retro. Troviamo gli addobbi natalizi già montati ma purtroppo spenti (era circa mezzogiorno). Il solo vedere la quantità di fili e luci presenti ci fa capire che di sera si può assistere ad uno splendido spettacolo. Nonostante il freddo giriamo gran parte dei giardini e scendiamo fino al fiume, in parte ghiacciato. Ci divertiamo un pò ad ascoltare lo strano rumore che fanno le pietre che rimbalzano sul ghiaccio e torniamo al piccolo trotto alla fermata del bus. Fermata intermedia al nostro alloggio, per un piccolo stop and go, e partenza per raggiungere il vicino Palazzo della Cultura e delle Scienze. E’ nostra intenzione prendere l’ascensore che ci porterà fino al 30esimo piano, dove potremo godere della Sky Line della città. Purtroppo, ma comunque ne eravamo consapevoli, la giornata non era delle più limpide, ma comunque la vista era apprezzabile. 

Scendiamo dal grattacielo intorno alle 14.30….decidiamo di saltare il pranzo (che recupereremo in seguito con gli interessi) per raggiungere il prima possibile il Palazzo Reale. Arriviamo davanti all’ufficio del palazzo per ritirare i ticket e quello che ci succede sembra quasi una presa in giro. Ci troviamo nel preciso momento in cui una turista esce fuori dalla porta ed una guardia (un signore anziano) chiude la porta e gli si piazza davanti. Chiediamo di entrare ma ci viene negato…erano le 15.00 e 10 secondi e l’ingresso per il ritiro dei ticket chiude alle 15.00!!!!!!! Non c’è stato nulla da fare…perfino un signore polacco ha provato a convincere la guardia a lasciarci passare ma niente. Sono sempre più convinto della mia teoria che le nuove generazioni sono disponibili e gentili, ma la vecchia generazione pensa ancora di essere in guerra! Ormai stufi del Palazzo Reale, approfittiamo del tempo libero per fare il giro delle mura del Barbacane (le antiche mura, di un bel colore rosso, che difendevano la parte vecchia e centrale di Varsavia). 
Ad attenderci lungo tutte le mura un mercatino….quindi shopping e pappatoria! 🙂
 
La stanchezza comincia davvero a farsi sentire, ma siamo a Wawa, quindi stanchi o no si esce! Dopo un localino un pò decadente trovato per strada ci rifugiamo di nuovo su ul.Mazowiecka. Il sabato sera qui è davvero molto animato. Gente ovunque e musica che proviene anche dai tombini! Tutte le discoteche hanno lunghe file di ragazzi che, al freddo ed al gelo, aspettano di entrare. Evitiamo file e freddo e ci buttiamo nel Paparazzi, forse il locale più famoso di Varsavia. Saliamo al secondo piano e ci buttiamo su un grande divano. Il posto è molto bello e di classe ed è inutile che mi soffermi ancora sulle ragazze :-). Nonostante fosse sabato sera e stessimo in uno dei locali top della capitale, anche qui il bere sembra economico ed un cocktail non supera i 5 €. E’ tardi ed una lunga domenica ci aspetta. Non vedo l’ora di buttarmi nel letto.
Domenica 30 Novembre – E’ l’ultimo giorno da turista e va sfruttato. Sempre più coperti, e sempre con i mezzi, raggiungiamo un museo che custodisce una collezione di quadri che Giovanni Paolo II ha regalato alla chiesa cattolica. Sulla mia guida il costo dell’ingresso è di 12 zloty…arrivati alla cassa notiamo che il prezzo in verità è di 8 zloty…però il cassiere credendoci studenti ci fa entrare per soli 4 zloty (1€) :). Entrare per cosi poco in un museo che la mia guida descrive come “straordinaria collezione e lascia sorpresi trovare opere di Dalì, Van Gogh, Constable, Rubens, Goya e Renoir” sembra una manna dal cielo! Infatti sembra solo! La prima stanza cade quasi a pezzi. E qui che troviamo le opere degli artisti sopra elencati. Un mio amico, appassionato d’arte, dapprima entusiasta della visita, in meno di 3 secondi smorza l’entusiasmo definendo questi quadri “disegni fatti in terza media”. Purtroppo anche per un occhio non allenato come il mio, la definizione sembra quella giusta. Continuiamo la visita ed entriamo in una stanza che finalmente sembra quella di un museo. Le opere sono di pittori, almeno per quanto riguarda me, mai sentiti….ma almeno qualche opera è davvero bella e vale la pena stare un pò a fissarla. Un pò sollevati passiamo alla prossima stanza…ad aspettarci un piccolo anfiteatro e musica proveniente da un pianoforte posto proprio al centro della stanza. Dei musicisti si alternano ed improvvisano qualcosa al piano. Non so davvero se improvvisano o suonano qualche opera…ma vi assicuro che sono cosi bravi da inchiodarmi alla sedia. Resto ad ascoltarli a bocca aperta per una mezz’oretta. Vorremmo restare ancora ma il tempo stringe e scappiamo via. 
Un salto su un bus, un salto su un tram e siamo davanti al Museo della Storia degli Ebrei Polacchi. Aperto da un anno o poco più, già dall’esterno da l’idea di un museo con i controfiocchi! Paghiamo “l’esorbitante” ingresso di 25 zloty (5€) 🙂 ed entriamo in un bello e spazioso ingresso, non prima però di aver passato i metal detector. Con notevole disappunto scopro che non ci sono audioguide in italiano…ma nemmeno in francese o in tedesco. Un museo del genere con audioguide solo in polacco, inglese ed ebraico è davvero strano. Però questo vi assicuro che è l’unico neo di un museo che dire straordinario è davvero poco. Ambientazioni, musiche, video, ricostruzionemozioni di viaggio a Varsaviai, hi-tech e chi più ne ha più ne metta!!! Dal tetto di una sinagoga, al tempietto nel suo interno, da plastici immensi a ricostruzioni di intere strade dell’epoca…non manca niente!!! Ogni aspetto della vita degli ebrei in polonia è rappresentato in questa lunga visita. Si inizia dalla storia più antica degli ebrei per arrivare ai tempi nostri. In tutti i miei viaggi penso di non aver mai visto un museo cosi ricco e ben fatto. Peccato la mia poca praticità verso l’inglese, perchè con un’audioguida sarebbe stata una visita eccezionale. Lungo il tragitto si possono usare gli strumenti di un tempo che fungevano da fotocopiatrici, o strappare riproduzioni di biglietti dei treni, che, per una persona come la mia amica, che conserva anche gli scontrini del viaggio, quei fogli sono come dei tesori preziosi da custodire gelosamente :). 
Usciamo a malincuore dal museo per raggiungere la nostra ultima destinazione, il Museo dell’Insurrezione di Varsavia. L’ingresso di domenica al museo è gratuito e non è un caso che oggi siamo qui. La visita si svolge in una vecchia fabbrica in mattoni rossi riadattata all’uso.
Qui le audioguide finalmente sono anche in italiano! In sintesi il museo racconta tutte le sofferenze, i soprusi e le ingiustizie che hanno dovuto subire gli ebrei a Varsavia per arrivare però all’insurrezione contro i tedeschi occupanti. Il primo piano racconta la spartizione della Polonia da parte della Germania e dell’Unione Sovietica. Ricco di testimonianze, foto e soprattutto video sconvolgenti, il primo piano rende totalmente l’idea del martirio subito da quella povera gente. Purtroppo una volta presi l’ascensore vi troverete in una completa babilonia. Il materiale è tanto ma neanche se aveste un GPS riuscireste a seguire il percorso della visita. Tutto si mischia e nemmeno i numeri in progressione per accedere ai contenuti dell’audioguida vi saranno tanto d’aiuto. Oltre al tanto materiale da visionare, c’è anche un bombardiere esposto al primo piano ed una grande sala cinema. Purtroppo però, la stanchezza unita alla confusione di questo labirinto ci lascia con l’amaro in bocca. E’ davvero un peccato presentare cosi una storia che tutto dovrebbero conoscere…basterebbe solo dare alla visita una testa ed una coda. Usciamo dal museo e ci dirigiamo verso casa. Capatina veloce allo Zloty Tarasy per una piccola spesa, ed al vicino Hard Rock Cafè per l’ultima corsa al pensierino! Stasera si cena a casa e ci si rilassa per affrontare al meglio il ritorno.
 
 
Lunedì 1 Dicembre – Puntuale, anzi in anticipo, il nostro taxi ci attende sotto casa. Ci sarebbero state tante altre cose ancora da poter visitare (Centro Copernico, la Cittadella, Cimitero Ebraico ecc) ma più di questo era davvero difficile fare. Sono davvero felice di aver potuto visitare questa città…il senso civico e la disponibilità delle persone è davvero apprezzabile. Magari viverla nel periodo natalizio sarebbe stato ancora più entusiasmante, ma a me va bene così! 
 
Siamo al Modlin Airport, file ed attese del caso e le ruote del nostro aereo si staccano dal suolo polacco… e già mi manca la mia Wawa.
 
 
Tiziano

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Autore dell'articolo: Bella Varsavia

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